Dreamland by Indro Pezzolla

Dreamland by Indro Pezzolla

autore:Indro Pezzolla [Pezzolla, Indro]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788898414093
editore: La Memoria del Mondo
pubblicato: 2013-06-10T22:00:00+00:00


5. LA CASA DI SAVIESA

Il pullman riprese la sua marcia. Zseni era distrutto, ma nonostante questo non riuscì ad approfittare di quell’ultima ora di viaggio per dormire. La meta si avvicinava e con essa, cresceva anche l’agitazione. Poi pensò a Saviesa e questo gli restituì la tranquillità.

«Ultima fermata! Siamo ad Hayal!» – esclamò il conducente.

Zseni scese e si incamminò con la sicurezza e la tranquillità di chi sa perfettamente dove andare.

Mancava ancora un giorno al matrimonio, aveva il tempo di ristorarsi un po’.

Camminò per circa mezz’ora, poi si fermò di fronte a un portone, cercò nel citofono la scritta «La casa di Saviesa - Bed & Breakfast» e suonò il campanello.

«Sì?» – ripose la voce di un ragazzo.

«Sono Zseni, ho prenotato una stanza.»

«Sali, primo piano.»

Zseni aprì il portone, salì le scale ed entrò nel Bed & Breakfast.

«Permesso?»

«Entra, entra.» – disse la voce del ragazzo che gli si avvicinò e gli strinse la mano.

«Ciao, io sono Syn.»

«Zseni, piacere. Non c’è Saviesa?»

«Sì, te la vado chiamare.»

Syn si allontanò in direzione di una delle stanze adibite solo al personale. Dopo due minuti uscì una signora che si diresse verso Zseni.

«Ciao Zseni! Come stai? Hai conosciuto mio figlio, non lo avevi mai visto vero?»

«Ciao Saviesa! No, non lo conoscevo ancora. Sto bene e tu?»

«Benone! Ma mi sembri un po’ sbattuto?»

«È stato un viaggio difficile. Senti Saviesa, ho un problema.»

«Dimmi.»

«In treno sono stato rapinato, questi soldi mi sono stati donati da una persona che ho incontrato nel tragitto. È tutto quello che ho, ma non è sufficiente a pagare la stanza. Però ho bisogno di farmi almeno una doccia, ti prometto che tornerò a portarti la differenza.»

«Non preoccuparti Zseni, la tua stanza è già stata pagata.»

«Come?! Cioè… chi…?»

«È stata Lua… è così buona.»

«Lo so.» – disse Zseni che poi, sorridendo, continuò:

«Non è cambiata per niente.»

«Nemmeno tu, hai affrontato un viaggio impossibile. Non ti arrendi mai.»

«Invece mi sono arreso, Saviesa.»

«Io facevo il tifo per te.» – gli rispose la donna.

Zseni sorrise un po’ amaramente e disse:

«Forse è meglio così, loro sono più simili.»

«Io non credo, lui era simile all’idea che lei si era fatta di lui.» – ribatté pacatamente Saviesa.

«Forse hai ragione, ma noi eravamo troppo diversi.»

«Io non credo, mi ricordo quando mi parlava delle cose che non andavano con lui, di ciò che le mancava; erano tutte cose che tu le avresti dato. Se ti avesse concesso una chance vi sareste scoperti più simili di quanto entrambi credevate. Tutti e due cercate una relazione vissuta in completa simbiosi.»

Zseni con gli occhi lucidi disse:

«Ha scelto lui, domani si sposano, doveva andare così.»

«Fatti una doccia e una bella dormita. Ti faccio portare da Syn uno spazzolino da denti e l’occorrente per farti la barba, domani devi essere bellissimo. Chissà che lei non ci ripensi.» – disse Saviesa dandogli una pacca sulla spalla.

Zseni entrò nella sua stanza, Saviesa gli riservava sempre la stessa da quella prima volta che, insieme a Lua, era stato in quel Bed & Breakfast. Era una stanza piccola ma luminosa, con le pareti gialle, un bagno piccolo, pulito, con un box doccia rettangolare formato doppio.



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